Foto di argentalico

Il carnevale di Putignano è considerato tra i piu’ antichi ma è anche tra i piu’ lunghi d’Europa.

Varie manifestazioni si susseguono da fine dicembre per poi esplodere tra maschere, balli e carri nei giorni canonici del carnevale.

La festa delle Propaggini rappresenta uno dei momenti piu’ caratteristici del Carnevale di Putignano: per 6 e piu’ ore di fila, decine di poeti dialettali si alternano sul palco della piazza cittadina per declamare versi satirici in rima contro i politici e determinate abitudini sociali, mettendo in piazza gli episodi più controversi della vita cittadina nell’anno appena trascorso.

Questa tradizione che ha origini antichissime, sarebbe legata alla traslazione delle reliquie di Santo Stefano dall’Abbazia di Monopoli a Putignano che sarebbero state accompagnate dai canti e dal clima festoso dei contadini intenti nel lavoro di piantare le viti con la tecnica delle “propaggini” (da cui l’etimologia della festa).

Da qui anche la data di inizio del carnevale il 26 dicembre, giorno di Santo Stefano appunto, che fa del carnevale di Putignano uno dei piu’ lunghi al mondo.
Ma quello delle Propaggini è solo il primo di numerosi Riti del celebre carnevale in terra pugliese.

Nel giorno delle Candelora va in scena La festa dell’Orso, che secondo un antico proverbio avrebbe la capacità di prevedere l’andamento del clima per la parte rimanente dell’inverno: per l’occasione un’associazione teatrale cittadina mette in scena la melodrammatica Festa dell’Orso.

Segue alla vigilia del martedi grasso l’Estrema Unzione del Carnevale, un corteo mascherato con vestiti sacerdotali si sposta per il paese per benedire il carnevale morente.

Segue dunque il Funerale di Carnevale con il corteo che conduce l’estinto, rappresentato da un maiale in cartapesta che incarna un periodo di eccessi e rottura delle regole, al rogo.

Ogni giovedì grasso ha un tema diverso che mira a mettere in primo piano un preciso stato sociale:

– il primo giovedì è quello dei Monsignori;

seguito in un ordine immutabile

– da quelli dei Preti;
delle Monache;
dei Vedovi;
dei Pazzi (giovani non ancora sposati);
delle Donne sposate;
degli Uomini sposati (o, nel termine meno aulico, dei “cornuti”).

Gli ultimi istanti del Carnevale si consumano al ritmo di 365 rintocchi della Campana dei Maccheroni, allestita in piazza, davanti alla grande campana in cartapesta, tutto il paese, e le decine di migliaia di visitatori presenti, si ritrovano per gli ultimi balli davanti ad un bicchiere di vino ed un piatto di pasta.

Per finire non può mancare la maschera ufficiale del Carnevale di Putignano: la Farinella, che deve il proprio nome ad un cibo tipico della gastronomia locale, una farina finissima, ricavata da ceci e orzo abbrustoliti, che ricorda i pasti frugali dell’antichità.

Una curiosità sulla maschera: al primo Farinella in bianco e verde ha fatto seguito quello piu’ conosciuto vestito con un abito variopinto che richiama i colori di questa terra.

Articolo di
Bianca Ferracani