Foto di Alessandro Spolaore
Concludo con questa uscita il racconto del mio viaggio nella Germania del nord, e precisamente nella regione del Meclenburgo-Pomerania Occidentale.
Ti ho già parlato della città di Greifswald, dell’isola di Usedom, entrambi luoghi belli e caratteristici di una zona poco famosa ma molto suggestiva.
Ora ti parlo di un’altra isola che ho visitato in quei giorni, l’ho tenuta per ultima perchè mi sento proprio di dire “dulcis in fundo”, lo reputo il posto più bello visto nei 5 giorni in terra tedesca: l’isola di RUGEN.
E’ la più grande isola della Germania, si trova anche lei di fronte alle coste della Pomerania, anch’essa si trova nel Mar Baltico e si raggiunge tramite un ponte che la collega alla terra ferma, un lungo e moderno ponte (chiamato Rügendamm) che parte dalla città anseatica di Stralsund, mi dicono, molto bella.
Oltre alle spiagge e alle località balneari rinomate Rugen offre una varietà di paesaggio sorprendente, con scorci di rara bellezza.
La prima tappa è stato il promontorio di Kap Arkona, che costituisce la punta della penisola di Witte, prima della riunificazione tedesca, era il punto più settentrionale della Germania Est; volgendo lo sguardo verso il largo si trovano le coste della Norvegia, che la nebbia e le nuvole mi hanno impedito di intravedere.
Sul capo sono presenti due antichi fari, uno edificato nel 1827, l’altro nel 1902.
Foto di Alessandro Spolaore
Il primo è uno dei più vecchi fari ancora esistenti del mar Baltico e venne costruito dal famoso architetto Karl Friedrich Schinkel.
Il promontorio si raggiunge in auto e, una volta parcheggiata, alla Capo dove si trovano i fari si può arrivare a piedi o con un trenino elettrico.
Si passa attraverso il villaggio di Vitt con le case tipiche dallo spiovente tetto di fronde, sembra un villaggio delle fiabe.
Ci siamo poi diretti verso il parco nazonale di Jasmund: un’incredibile varietà di paesaggi in un territorio piccolissimo, all’interno si attraversa un panorama di falesie cretaciche.
Il punto più famoso del parco è rappresentato dalle famosissime scogliere e il “Königsstuhl” (“la sedia del re”, il punto roccioso più alto della costa) impresse sulla tela dal famoso pittore Caspar David Friedrich.
Oltre 10 chilometri di costa rocciosa che si innalza fino a 117 m sul mare e che lasciano senza fiato, inoltre il gesso luccicante non è solo uno scorcio magnifico, ma vanta anche virtù terapeutiche sfruttate con perizia nei tradizionali stabilimenti balneari dell’isola.
Infine, il poco tempo a disposizione ci ha permesso di visitare solo un’altra attrazione di questa meravigliosa isola, il castello di Granitz.
Foto di Alessandro Spolaore
Sul Tempelberg di Rügen, un monte situato tra gli antichi faggeti del fiume Granitz, il principe Guglielmo Malte I di Putbus tra il 1837 e il 1851 fece trasformare un antico casino di caccia in un castello venatorio in stile classicistico.
L’edificio dall’aspetto fortificato, con le sue quattro torri angolari rotonde e la torre centrale alta 38 metri, ha una terrazza panoramica da cui si gode una vista mozzafiato su gran parte di Rügen, fino a Usedom.
Sulla sua origine si racconta che, per evitare un litigio tra il principe Malte e gli svedesi per il possesso delle terre di Rügen, ci si accordò perchè ognuno possedesse quanto poteva vedere dal terreno di sua proprietà.
Fu così che il principe Malte fece costruire la torre.
Il castello si può raggiungere dalla città di Binz prendendo un piccolo treno con locomotiva a vapore (Rasender Roland, tradotto significa l’Orlando veloce), che fa regolare servizio da Gohren a Putbus, ma per i turisti è un’attrazione retrò dal sapore di antico west, poterci salire è stato veramente emozionante.
A volte i luoghi meno conosciuti possono essere quelli che riservano inaspettate sorprese per gli occhi e piccoli spazi indelebili nel cuore.
Articolo di
Alessia Scarparo