Tante sono state le emozioni che mi hanno accompagnata alla scoperta di Manhattan…
Innumerevoli le sorprese che l’isola ha serbato per me, lasciandomi profondamente e positivamente colpita…
Durante una delle giornate nelle Grande Mela, qualcosa mi ha spinta a recarmi laddove qualcosa non era più come un tempo.
Non era certo mia intenzione dirigermi verso quel luogo per scattare fotografie o eseguire chissà quali riprese…
Sono arrivata sul posto con la totale assenza di intenzioni, con lo spirito di chi ha vissuto il tutto dall’altra parte del mondo affidandosi a notiziari, documentari, testimonianze…
Mossa da un sentimento di consapevolezza, seppur ritardata, (visto il tempo passato) mi ritrovo nel quartiere di Ground Zero…
La vita scorre sulle gambe di uomini d’affari che corrono da una parte all’altra della strada; passano operai protetti da grandi elmetti che sono impegnati su cantieri sparsi qui e là…
Studenti, anziane signore, bambini…
Ma sulla mia destra si ergono verso l’alto gru, camion, ruspe e trattori, che rumoreggiano dal profondo di una gola svuotata.
Mi avvicino e vengo inghiottita dal grande vuoto colmato da terra, mattoni e strati di cemento che piano piano avanzano verso l’alto.
Gli addetti lavorano ininterrottamente, grandi lampioni sono posizionati attorno al cantiere per rendere la notte luminosa quasi come il giorno.
Percorro un sottopassaggio fatto di teloni e impalcature; affisse a queste sono appesi i manifesti che recano il nome di coloro che hanno fatto la differenza…
E di coloro che non ce l’hanno fatta…
Tutto ciò contribuisce a rendermi partecipe da vicino al “prima” e al “dopo“, due momenti così lontani, ma che camminano mano nella mano da 7 lunghi anni.
Una presa di coscienza, una consapevolezza, un stato d’animo che da casa non avrei potuto vivere…
I rumori sono assordanti, ma è come se questi venissero attuttiti da un cuscinetto sul quale arrivano proiettili di pistola…
E’ possibile che tanto rumore provochi anche tanto silenzio?
Sì.
Ciò che ora importa non è solo la Ricostruzione muraria di ciò che è stato, ma la Ripresa di un popolo fatto di persone provate e speranzose.
E tutto il resto, lo lascio ai giornali.
Ciao,
Chiara