Viaggiare è un parte integrante del mio essere, che mi completa e mi arricchisce ogni volta che apro una valigia…
…e inizio a riempirla, sapendo che da lì in poi altre esperienze e conoscenze verranno a far parte del mio bagaglio.
Decidere a priori le mete per potersele studiare, è già di per sè un inizio del viaggio.
Da quel momento in poi si possono preventivare determinate situazioni, ma non altre.
Ed è questo l’effetto sorpresa di una vacanza, non avere il potere di prevedere le emozioni.
Quelle sono del tutto ignote, imprevedibili, vulnerabili e forti.
Arrivano all’impazzata dando uno schiaffo “gentile” che lascia frastornati.
Queste emozioni affiorano nel vedere e guardare, nel sentire e ascoltare, nell’incontrare e nel conoscere.
Così, dopo aver assaporato certe esperienze, ogni profumo, colore o odore ricorda quel momento passato.
Ma non è solo questo che è in grado di far riemergere sensazioni di viaggi trascorsi…
Una volta a casa, è un altro elemento che più di altri, a mio parere, funziona da veicolo per riportare là…
In quel luogo lasciato, ma non dimenticato.
Quel veicolo è la musica.
Entra a gran voce dentro alla mente e non se ne esce più.
Chissà come mai i viaggi che ricordo con più fervore sono quelli accompagnati da un motivo musicale, dalle parole di una strofa o dalle note di uno strumento potente.
Nel risentirle il cuore compie un sussulto, e nel giro di pochi secondi la mente si riallaccia al viaggio intrapreso senza bisogno di cartine geografiche.
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…termino una giornata trascorsa alla Cinta, spiaggia della Sardegna vicino a S.Teodoro.
Entro in macchina, ancora con il costume umido e con i segni lasciati dalla salsedine.
Abbasso i finestrini e accendo l’autoradio…
In quel momento passano “Analyse” dei Cranberries.
E’ bastato un attimo per sentirmi viva ed euforica, cantando così a scuarciagola la canzone che mi stava riportando all’appartamento.
La mente in quell’istante era vuota, ma contemporaneamente piena di calde faville.
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…sono sdraiata al sole sulla spiaggia di Plaka, a Naxos in Grecia e per rilassarmi ancor di più ascolto musica…
All’improvviso la funziona “random” del mio lettore mp3 sceglie per me…
“In vacanza da una vita” di Irene Grandi.
Il mare davanti si colora di un azzurro più lucente e la sabbia assume un colore quasi dorato…
E’ tutto così magico e strano…
Si diventa un tutt’uno con quello che hai attorno…
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…sono in volo verso New York e mi assopisco con addosso le cuffie…
Un intero cd di Michael Boublè si ripete per l’ennesima volta e mi culla in direzione della grande mela.
Vorrei guardare dal finestrino, ma non essendo vicina mi accontento di fantasticare ciò che potrebbe esserci sotto di me, questa volta sono io a sovrastare il mondo…
Sono in attesa di atterrare sul suolo americano per scoprire stili di vita del tutto sconosciuti.
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…le cime di Cogne si stagliano sul mio cammino e dalla camera da letto dell’albergo vedo il Gran Paradiso.
Accendo le stereo portato da casa e immagino le mie prossime passeggiate sulle note di un pianoforte, quello di
“Pachelbel”
Non c’è molto che io possa dire, se non che il verde là fuori dilaga nella stanza come edera rampicante.
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Ora sono nella mia casa e aspetto che venga a farmi visita una canzone, che possa rievocare attimi indimenticabili vissuti in un qualunque viaggio.
Ecco come una canzone può suonare una vacanza.
Ciao,
Chiara