Antoine de Saint Exupéry nacque a Lione ma è Parigi la città che ospita da allora la sua memoria e che rende visibile le sue tante opere.
Una tra queste, forse la più conosciuta e impressa nei cuori di molti, è la storia del Piccolo Principe.
Il poeta francese ne pubblicò una serie illimitata, traducendola in varie lingue in modo tale che potesse essere condivisa da più popoli possibili.
Tramite questo libro ha divulgato un messaggio importante che ancora oggi aleggia nella cultura di tanti:
l’amore condiviso e la fedeltà dei sentimenti.
La cosa particolarmente incisiva è la chiave di lettura con la quale ciascuno di noi tramanda il messaggio…
Da quel momento sono stati creati non solo libri, ma anche diversi gadget per i più appassionati, in modo da rendere il Piccolo Principe un’icona dei vecchi e nuovi tempi.
Ciò che ho sempre apprezzato è che tale personaggio non è diventato un “tormentone” industriale e commerciale, trapiantato ovunque e comunque…
“Lui” non si trova ad ogni angolo e in tutti i negozi…
Vive a Paris…
E nonostante ne sia la patria, egli risiede nei luoghi più insoliti e meno frequentati…
Quasi come se volesse essere rapito solo da coloro che in realtà lo conoscono.
Parigi, Parigi, Parigi…
Durante una passeggiata sull’Ilè Saint-Louis, in pieno centro della città, vedo una strada laterale che mi porta verso botteghe sconosciute; un luogo silenzioso, poco battuto dai turisti e molto affascinate da percorrere.
A un tratto qualcosa mi colpisce…
Colori blu scuro con fiammate di giallo intenso mischiati ad articoli da regalo di altro genere.
Osservo meglio, metto a fuoco…
C’è’ un astuccio con sopra raffigurato proprio lui, il Piccolo Principe!
L’idea di entrare galoppa ancor prima che il piede compia il passo e mi ritrovo all’interno della piccola bottega con un sorriso da infante sbalordita!
In quel momento Parigi mi stava offrendo la possibilità di venire a contatto con un mondo che fin’ora avevo solo immaginato.
Sparsi qui e là, accidentalmente nascosti, intravedo un vassoio…
Guardo meglio e trovo un temperino…
Poi una gomma, alcune matite, un bicchiere, cucchiai e forchette.
La figura dai riccioli d’oro primeggia sopra a ogni altro personaggio che cerca di farsi notare.
In piedi tra altri libri, si affaccia un’edizione francese che tante mani, oltre alle mie, hanno sfogliato e deciso di lasciare.
Senza redermene conto si apre un mondo incantato, dove rieccheggia la storia di un poeta con idee ben precise.
Altri hanno continuato il lavoro per lui, trasformando in oggetti una storia fatta di incontri, parole, sentimenti, lacrime e abbandoni solo letterali.
Con decisione afferro alcuni dei frammenti sparsi per il negozio e immagino.
Il portabiro fatto di stelle…
La tazza della Rosa…
Una maglietta con i vulcani del suo pianeta…
Mi avvio verso la cassa e tutto viene accuratamente impacchettato.
Faccio slalom tra gli scaffali che lasciano a mala pena lo spazio per il passaggio.
Esco e lascio la bottega alle mie spalle, girandomi poco alla volta per accertarmi che qualcosa non mi fosse sfuggito.
Ritorno con gioia piena verso il centro rumoroso della città e penso…
La città di Parigi offre la storia, che si perpetua per le vie, le piazze, i musei, i sobborghi.
Ma anche il Piccolo Principe fa parte di una storia, radicata qui e diffusa altrove dove piccoli e grandi possono godere del suo significato.
Se andrai a Parigi e vorrai conoscere o riscoprire quel racconto, cerca la bottega…
La troverai, come fosse un richiamo.
Ciao,
Chiara