Il ritrovo è alle ore 19.30 circa, ti offrono anche una grappa al mirtillo per scaldarti, e come aperitivo direi che non è male…
Attendiamo con ansia il nostro singolare “mezzo di trasporto”, il freddo si fa sentire parecchio e dobbiamo stare attenti a dove mettiamo i piedi perché qui intorno è tutto ghiacciato.
Una enorme coltre di neve ricopre tutto e ovunque volgo lo sguardo vedo cumuli bianchi, anche alti due metri e gli alberi sembrano soffrire con i rami all’ingiù dal peso che sono costretti a sopportare.
Finalmente arriva sbuffando, ecco inizia il nostro viaggio.
Due slitte trainate dai cavalli ci condurranno in mezzo al bosco di notte, la meta è una baita e una cena al calore della stube.
Dato il luogo dove si trova il ristorante, il nome è azzeccato: La Tana dell’Ermellino.
Ogni slitta ospita 10-12 persone, e sul sedile, veramente gelato, sono appoggiate delle coperte che possiamo sistemarci sulle gambe, devo dire che è un’accortezza che apprezziamo molto.
La passeggiata sulla slitta è un momento fatto di risate, racconti, foto, silenzi e ammirazione perché tutto è buio, fermo e congelato intorno a noi, ma magico.
Pian piano le luci di Andalo si allontanano e ci addentriamo nel fitto della boscaglia.
Appena gli occhi si abituano al buio posso scorgere il sentiero fra gli alberi, le montagne silenziose che circondano il bosco silenzioso, che circonda noi, un po’ meno silenziosi, ci stiamo godendo il momento.
Come nei libri delle favole descritto, ma da noi solo immaginato, dopo un po’ ecco apparire una casetta incantata, tutta di legno, col tetto carico di neve, il fumo che esce dal camino, illuminata dentro e fuori di calde luci…sembra il regno delle fate.
Scendiamo ed entriamo finalmente in questo luogo caldo e accogliente.
Dentro tavoli apparecchiati, tanta gente allegra, e una crepitante stube che emana una calore rigenerante.
Affrontiamo affamati la nostra cena a base di specialità tipiche trentine, affettati, canederli, salsiccia, stinco, polenta, funghi, strudel, la cucina offre questo e anche di più.
Dato che i cavalli ormai se ne sono andati a dormire, il ritorno è previsto con una rombante motoslitta, ma noi temerari vogliamo smaltire un po’ la mangiata e forti della compagnia, dato che siamo in 10 e con noi 3 scout esperti ci incamminiamo a piedi.
Ci dicono che la passeggiata dura non più di una mezz’ora, il sentiero è tutto pianeggiante, il freddo c’è (temperatura misurata –12) e il buio anche, ma noi previdenti siamo muniti di bastoni da trekking con la luce e bussola incorporata, tanto per non correre rischi.
Qualcuno prova a farmi paura dicendo che se incontriamo l’orso ce la dobbiamo cavare da soli, ma l’orso sarebbe poco furbo per uscire dal suo letargo con questo freddo!!
A piedi il paesaggio è ancora più incantevole e immobile di prima, silenzio e gelo, ma nessuno ha freddo, siamo tutti belli carichi e caldi.
Un paio di volte ci sorpassa la motoslitta con il suo rimorchio carico di gente che ha preferito la comodità, e noi proseguiamo.
Lentamente il buio del bosco si dirada e iniziano a riaffacciarsi tra i rami le luci del paese, siamo quasi arrivati, giusto il tempo per una foto, armati come siamo di cavalletto e reflex professionale, giusto per non farci sfuggire un ricordo di questa incantevole notte.
Per informazioni ecco il sito ufficiale del ristorante:
Articolo di
Alessia Scarparo